Il presente saggio si colloca in una prospettiva particolare tra le numerose pubblicazioni giuridiche dedicate al cibo e all’ambiente, poiché costituisce l’analisi di aspetti peculiari all’interno del diritto canonico. Il diritto canonico, parte viva e attuale della vita e della storia della chiesa cattolica, possiede una forza motivante che apre nuovi orizzonti nel panorama del dialogo tra fede e scienza, sostenendo la concretezza dei principi etici, che possono essere «espressi con linguaggi differenti» (Laudato si’, n.199). Il saggio prospetta un diverso profilo del cibo, come valore primario per la tutela della salute e del benessere anche spirituale delle persone, e una diversa dimensione dell’ambiente e della sua tutela nella logica di passaggio dal peccato alla riconciliazione verso un “umanesimo ecologico”. Nella prospettiva di una più diffusa comprensione dei principi giuridici e del dialogo tra le scienze sarà possibile contrastare quella cattiva conoscenza, che ha consentito (e consente) a persone, società e Stati di giustificare ogni forma di abuso e manipolazione del cibo e dell’ambiente. Alimentazione e ambiente hanno valore nella misura in cui, emancipandosi dai miti della modernità, favoriscono lo sviluppo e la promozione dei popoli, recuperando quella ragionevolezza del vivere, che rispetta la dignità della persona umana e la bellezza che il Creatore ha posto in tutto ciò che esiste.