Il volume ricostruisce il concetto di sinallagma nei rapporti di lavoro con le pubbliche amministrazioni, a partire dalle origini del fenomeno burocratico. Si propone così un percorso storico-critico che mette in luce il nesso che lega la qualificazione giuridica del rapporto - nell'alternativa tra stato giuridico di diritto pubblico o contratto di lavoro - alla corrispettività della controprestazione retributiva. Si rintracciano in una serie di istituti del pubblico impiego retto dallo stato giuridico le tracce delle antiche concezioni non sinallagmatiche del rapporto di lavoro dei pubblici dipendenti, risalenti alla fase genetica degli Stati in Europa, e si approfondisce il loro rapporto con la disposizione dell'art. 36 Cost. Si evidenzia il rilievo della discussione sulla causa del contratto di lavoro, analizzando le basi e le conseguenze delle diverse concezioni sviluppate dopo la contrattualizzazione dei rapporti di lavoro della più gran parte dei dipendenti pubblici. Si discutono inoltre le differenti fonti di disciplina della retribuzione per i dipendenti pubblici contrattualizzati e l'applicazione della corrispettività nell'attuale disciplina del lavoro pubblico. Viene altresì esaminato il tema, di crescente rilievo ma sinora oggetto di scarsa attenzione, del lavoro gratuito per le pubbliche amministrazioni, esaminando sotto questo profilo istituti quali il baratto amministrativo, o il lavoro autonomo gratuito, e in generale le prestazioni di lavoro gratuite o semigratuite a vantaggio delle amministrazioni pubbliche. In conclusione, si afferma che la difesa del principio della corrispettività appare paradossalmente uno strumento utile a difendere il valore del lavoro di fronte alla sua dilagante svalutazione.