“Un amore di troppo”, terza pubblicazione di Rocco Matarozzo, è un romanzo tascabile che, sebbene, come dice l’autore, sia frutto della sua fantasia, tratta di una storia che sembra vissuta realmente da una donna del nostro tempo.
Lacerata dalla dicotomia “di un radicale (e radicato) dualismo mente/corpo”, tra una bellezza esteriore esaltata da un fisico statuario e la voglia interiore di essere apprezzata solo per i suoi valori e per le sue capacità intellettuali, la protagonista subisce le contraddizioni date dalla “morale paesana e l’incultura imperante” del tempo e dei luoghi in cui vive e che la “portano, pari, pari, a cadere nelle mani della stessa tipologia di uomo”.
Cioè, si tratta di una “società ipocrita, apparentemente da carta patinata” ma che in realtà giustifica perfino le violenze di “un amico, del padre, dello zio”.
La protagonista del romanzo passa perciò “dalla irrazionalità di un momento di autodistruzione, il suicidio, alla rinascita ed alla speranza”. ‘Dopo la notte, viene il giorno, dopo la pioggia rispunta il sole…’, però occorre ‘essere vivi per poter godere delle alterne vicende della vita’.
“Lettura piacevole e scorrevole”, si “legge tutto d’un fiato per scoprire un possibile riscatto”.
Ma…con “un epilogo per nulla scontato!”.