Alla fine del III secolo, negli anni della Tetrarchia, la scienza del diritto era divenuta assolutamente anonima. Scomparsi gli auctores dell’età severiana, rimanevano a creare diritto per il principe, al riparo delle impenetrabili pareti degli scrinia, gli sconosciuti burocrati al vertice dell’amministrazione. Tra questi il nome di Ermogeniano, ancora in epoca tardoantica, sarebbe stato ricordato come quello di un colto iurislator, un consapevole e pragmatico ‘diffusore’ della tradizionale scienza del diritto: egli, non solo sarebbe stato l’organizzatore tecnico della massa straripante del diritto dioclezianeo grazie al suo Codex, ma sarebbe stato anche, con i libri iuris epitomarum, l’anello conclusivo dell’ininterrotta catena autorale rappresentata dall’antica sapienza giurisprudenziale romana.