La ripubblicazione della cronaca del 1957 relativa agli intensi lavori liturgici e culturali, contrassegnati da partecipazione massiccia di clero (cardinali, arcivescovi, vescovi, abati, religiosi di ogni ordine e congregazione), di popolo (studenti, docenti, lavoratori, professionisti), di esperti (liturgisti di varie confessioni, conferenzieri, tecnici dell’architettura, medici), convocati a Bari per dibattere, selezionare, conoscere meglio, attraverso una singolare e approfondita indagine anatomica, supportata da un corretto studio antropometrico, i risultati scientifici della prima e unica ricognizione canonica delle reliquie ossee di San Nicola, Patrono di Bari, religiosamente deposte nella cripta dell’altare il 1° ottobre del 1089 personalmente dal pontefice Urbano II, nasconde due profondi significati: • rivivere le intense emozioni che provarono clero, fedeli, uomini di cultura, autorità civili e militari, attratti da cerimonie solenni organizzate in modo capillare, presi religiosamente da funzioni liturgiche presiedute da eminentissimi cardinali, affascinati da approfondimenti culturali di genere diverso; • riproporre l’unicità di alcuni documenti, quali: l’analisi antropometrica delle ossa del Santo descritta per la prima volta dal prof. Luigi Martino, docente di anatomia umana normale nell’Università degli Studi di Bari e la relazione tecnica sui restauri della basilica, avviati quattro anni prima (6 maggio 1953), elaborata e rilasciata dall’arch. Franco Schettini, sovrintendente ai monumenti. I due documenti, di indiscusso valore storico, trovano oggi la giusta collocazione all’interno di un’oculata scelta di testimonianze vissute, descritte e raccolte durante le celebrazioni nicolaiane e i solenni festeggiamenti che hanno lasciato un segno nella storia di Bari del maggio 1957. Chiunque potrà, a distanza di tempo dagli avvenimenti, grazie a questo volume, essere contagiato da forti emozioni nel contemplare il cranio del santo, nel vedere, attraverso una ricostruzione pittorica dei resti della testa, l’effigie vera del volto di San Nicola, nell’apprendere notizie sul suo aspetto fisico, nel conoscere la sua altezza corporea, l’alimentazione preferita, la presunta età della sua morte, ma soprattutto godere il privilegio di una lettura istruttiva, come se fosse un’azione svolta in contemporanea, in virtù del fermo immagine di foto ancora nitide e parlanti.