Un traffico d’armi clandestino e un giudizio per impugnativa di licenziamento. La trattativa Stato-mafia (che chissà se c’è stata oppure no) e l’art.18 dello Statuto dei Lavoratori (che sicuramente non c’è più). Si può perdere il posto di lavoro senza una giusta causa? E per una giusta causa si può perdere il proprio futuro? Alla fine, chi vince e chi perde alla roulette della Giustizia? Due avvocati e un giudice (anzi, una giudice) sono i protagonisti di un romanzo corale, denso e avvincente. Tra cause di lavoro, indagini penali e procedimenti disciplinari; tra commissioni parlamentari, istituzioni della Repubblica e servizi segreti; tra giornalisti infidi, generali vanitosi e industriali spregiudicati; tra vite solari, vite infelici e vite blindate; tra amori, matrimoni e divorzi; la vicenda si snoda sino a un epilogo senza consolazione, ma anche senza rassegnazione.