Purtroppo non è un buon testo dove studiare la materia, che di per sé potrebbe essere interessante. Il problema, a parte la marea infinita di refusi ed errori (scusa, Cacucci, ma è vero), sono le carrellate di istituti, estratti di sentenze e riferimenti stranieri messi in fila senza spiegazioni/traduzioni. Si parla di consideration alla nausea eppure non c'è mai una effettiva definizione; per questo come per moltissimi altri concetti, buttati lì in elenchi lunghissimi da imparare a memoria e basta, o essere costretti a recuperare da internet. Senza web, sarebbe impossibile studiare da questo libro. Sentenze e opinioni di giudici in fila, come in un supermercato, un eccesso di materiale e noziooni ma spessore minimo. Confusionario, incompleto, che ti costringe letteralmente a imparare più che altro a memoria, con molte parti piene di "punti" da ricordare. Mi spiace ma è francamente un testo che andrebbe ritirato o (decisamente) riscritto, senza menzionare che ormai è obsoleto e molti argomenti hanno subito ampi sviluppi (vedansi il discorso sui danni punitivi in Italia e le recenti – ma non troppo – sentenze di Cassazione e Consulta circa la polifunzionalità del risarcimento).
Mi spiace ma è francamente un testo che andrebbe ritirato o (decisamente) riscritto, senza menzionare che ormai è obsoleto e molti argomenti hanno subito ampi sviluppi (vedansi il discorso sui danni punitivi in Italia e le recenti – ma non troppo – sentenze di Cassazione e Consulta circa la polifunzionalità del risarcimento).