Osservazioni in tema di immunità del Presidente della Repubblica

La protezione del Capo dello Stato secondo il giudice costituzionale
ISBN: 9791259650016
NUMERO PAGINE: 124
€ 13,00

Nel passaggio dalla forma di stato monarchica a quella repubblicana il Capo dello Sato non è più Re, a capo dei tre poteri legislativo, esecutivo, giudiziario, ma è situato al di fuori degli stessi, dotato di poteri di intermediazione tra le altre forze politiche. 
L’immunità assoluta del Re nello Stato repubblicano si attenua e l’odierno Presidente della Repubblica dovrebbe essere responsabile per gli atti compiuti fuori dall’esercizio delle funzioni costituzionali. La sentenza n. 1 del 2013 della Corte Costituzionale ripropone invece l’inviolabilità del Monarca quando attribuisce al Capo dello Stato una riservatezza assoluta nell’espletamento dei suoi compiti istituzionali, sottraendolo agli ascolti della magistratura inquirente. Ancora oggi il punto di riferimento per l’autorità giudiziaria che nel corso di intercettazioni telefoniche si imbatta nelle conversazioni intrattenute dal Capo dello Stato è rappresentato dalle indicazioni fornite dal Giudice delle leggi nella pronuncia n. 1 del 2013. Si tratta di indicazioni imperniate, tuttavia, su una discutibile esegesi sistematica, che non soltanto conducono a esiti costituzionalmente opinabili sacrificando il principio del contraddittorio, la parità fra le parti e il diritto di difesa ma risultano anche difficili da interpretare in modo univoco; condizioni che rendono tali coordinate sia di problematica applicazione da parte dell’operatore sia incapaci di guidare il legislatore nel porre mano alla materia. Quale ruolo avrebbe il Capo dello Stato nell’ordinamento attuale, di un garante o di un soggetto portatore di un proprio indirizzo politico costituzionale speciale e personalizzato?

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Anno Edizione 2021
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