Narrazioni del diritto

formato 11 x 18

ISBN: 9791259652249
NUMERO PAGINE: 164
€ 15,00

Spesso i giuristi – che sanno, in maggiore o minore misura, destreggiarsi tra leggi, sentenze, contratti – s’illudono di possedere quanto basta, ma il vero è che se non amano (soprattutto) quello che non sanno finiscono per tradire il loro ruolo – rivelatoci da Ulpiano – di «sacerdoti di giustizia».

Perciò occorre – nutrendo la consapevolezza che il sapere non può mai esaurirsi con il saputo – gettarsi oltre l’ostacolo per tentare di penetrare le molteplici complessità dell’humanum, in cui anche la letteratura – le cui intuizioni fantastiche, delle volte, collaudano le ragioni del mondo reale – risulta innegabilmente compresa.

Questo piccolo libro raccoglie sette studi che, nonostante i diversi luoghi della prima pubblicazione, sono stati (quasi tutti) pensati nella medesima fase del mio noviziato. La matrice comune mi è parsa rinvenibile nella loro spontanea gemmatura – al netto delle fisiologiche acerbità, emerse nel fluire del tempo (e qui volutamente non corrette) – proprio in virtù di alcune suggestioni letterarie che mi hanno consentito di ri-pensare ad alcune soluzioni rinvenibili nel fenomeno giuridico. La collocazione tra parentesi – rispetto ai titoli – delle fonti letterarie non deve però essere fraintesa, per non commettere l’errore di declassarle tra gli inutili orpelli argomentativi. Insomma va ribadito, all’opposto, che anche il diritto, come ogni parte, non è pienamente conoscibile senza attingere dal Tutto. Del resto l’arte – contemplando il giudizio, con cui dalla possibilità si inventa una nuova esistenza – non solo implica la scienza, ma – essendo il giudizio analisi e, invece, l’invenzione sintesi – la supera.

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Anno Edizione 2023
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