Il diritto agrario, quale disciplina accademica speciale, è nato in Italia più di un secolo fa. Nel tempo trascorso dalla sua apparizione sino ad oggi ha registrato, nella sua evoluzione, il passaggio da una economia premoderna a quella post-industriale, pur nella continuità della funzione che spetta all’agricoltura nel fornire le produzioni di base per l’alimentazione umana. Esso ha rappresentato e rappresenta tuttora uno straordinario punto di osservazione, se non anche un vero e proprio laboratorio: da un lato, per innovazioni giuridiche destinate poi a transitare nel sistema giuridico, dall’altro, per cogliere le profonde trasformazioni dovute al passaggio dalle economie separate degli Stati nazionali alla loro interdipendenza, propria dell’era della globalizzazione, con tutta la problematicità che quest’ultima presenta sul piano economico, su quello sociale e su quello ambientale. Piani questi, esemplarmente racchiusi, oggi, nella formula della “sostenibilità” in quanto evocativa di una epocale esigenza di rivedere i modelli di sviluppo per salvare il pianeta e, nel contempo, per superare le persistenti e accresciute diseguaglianze sociali.
I saggi qui raccolti delineano diacronicamente la storia del diritto agrario, dalla scommessa vincente della sua apparizione alle sfide che lo attendono nel nuovo millennio.