Le  molteplici criticità, che pervadono il ‘servizio giustizia’, inducono a  concentrare l’attenzione sulla capacità del magistrato di ripensare e riorganizzare  lo svolgimento dell’attività giurisdizionale, puntando soprattutto ad intra sul  lavoro di squadra e sulle buone relazioni con il personale di cancelleria e con  i diversi operatori (anche non professionali) che s’incrociano quotidianamente in  ufficio, nonché ad  extra sui rapporti con gli enti  pubblici e privati secondo criteri di cautela e prudenza nel rispetto del  principio di autonomia e terzietà del giudice.