La possibilità di una condanna pronunciata per la prima volta sulla base di una riconsiderazione delle fonti dichiarative condotta sulla mera lettura degli atti del fascicolo di primo grado rappresenta, da tempo, una delle più vistose incongruenze dell’appello.
Negli ultimi tempi il delicato problema è tornato alla ribalta per effetto di plurimi interventi della Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha espresso il principio per cui il giudice che decide sulla responsabilità dell’imputato, quand’anche di appello, non può condannare, per una questione di equo processo, senza aver avuto un contatto immediato con i testimoni.
Per l’effetto, la rinnovazione dell’istruzione dibattimentale, istituto reputato di carattere eccezionale per ragioni tutt’altro che testuali o sistematiche, ha acquisito una rinnovata vitalità, tanto da suscitare in poco tempo numerosi interventi delle Sezioni Unite e – come consuetudine negli ultimi tempi – quello postumo del legislatore, che con l. n. 103 del 2017 ha inserito il comma 3-bis nel testo dell’art. 603 c.p.p.
Il volume si propone di esaminare l’iter che ha condotto alla modifica legislativa e di approfondirne i contenuti alla luce della giurisprudenza più recente, con lo scopo di comprendere l’esatta portata della riforma, mettendone in luce le criticità, nell’ottica di delineare delle prospettive evolutive del giudizio d’appello, con particolare riferimento al delicato rapporto tra overturning the acquittal e giusto processo.