La realtà umana ci presenta spesso la situazione di unioni coniugali in crisi che non riescono a superare divergenze, tensioni, contrasti interni e che sono destinate a sfociare in una completa e definitiva disgregazione. Il fenomeno è di tutta evidenza nella società attuale, che vede il matrimonio e la famiglia attraversare un periodo di particolare difficoltà per tutta una serie di complessi fattori legati a modi di vita, gerarchia di valori, abbandono di particolari punti di riferimento. é quindi naturale che il diritto si occupi di questo fenomeno e che cerchi di sottoporlo ad una serie di regole e di rimedi giuridici, tenendo conto dell’autonomia della vita familiare e limitandosi ad interventi episodici e marginali il più possibile rispettosi della posizione personale dei singoli componenti della famiglia.
Quello del matrimonio, in Italia, è uno dei temi che da sempre ha opposto lo Stato e la Chiesa. Quest’ultima si ritiene unica depositaria della disciplina del matrimonio, mentre lo Stato, nell’avvio e nel completamento del processo di secolarizzazione, ha sempre tentato di erodere tale potere sin dall’istituzione del matrimonio civile. Ai giorni nostri questo confronto si sviluppa sostanzialmente
sul problema della giurisdizione, cioè su chi ha la competenza a decidere sulle materie della disgregazione dell’unità familiare.
Il libro affronta proprio questo aspetto attraverso l’analisi della giurisdizione ecclesiastica e civile sui matrimoni canonici trascritti, essendo presenti in essi elementi sia di carattere religioso sia civile, anche alla luce delle innovazioni introdotte dalla legge 218 del 1995 sulla riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato.