Il diritto condominiale italiano per anni è stato posto al centro di un appassionato dibattito dottrinale, anche a seguito dell’approvazione della recente riforma, ovvero la legge 11 dicembre 2012, n. 220, relativa alle modifiche alla disciplina del condominio negli edifici, entrata in vigore dal 17 giugno 2013. La riforma del condominio (L. n. 220/2012) ha inteso dare alla materia una novità sia tecnologica con la possibilità di poter predisporre un website per i partecipanti alla comunione, sia di messa in stato di sicurezza dello stabile, dalle regole sul possesso o detenzione di animali domestici nell’edificio alla rinnovata figura dell’amministratore, il quale è chiamato a frequentare un corso di formazione iniziale, oltre che essere tenuto ad aggiornarsi annualmente seguendo corsi specializzati. D’altronde se a monte viene introdotto un nuovo diritto, di conseguenza a valle vi deve anche essere una nuova forma di tutela. Orbene, il fascino di questa materia è tutto qui e non è poco, atteso che un mondo senza diritto e diritti non ha ragione di esistere, laddove tanto più giustificata sarà la norma giuridica, quanto più verrà vista dalla collettività come una regola da rispettare per il semplice fatto di fare parte integrante di una comunità da cui dette norme promanano, piuttosto che vederle come una sorta di imposizione dall’alto. Il volume nella prima parte affronta i caratteri generali della disciplina e le parti comuni dell’edificio, mentre nella seconda illustra le responsabilità dell’amministratore fornendo anche un’analisi delle possibili insorgende controversie in materia condominiale, al fine di annullare qualsivoglia nebulosa giuridica dai contorni incerti.
