L’autrice, tacitando il timore di apparire retorica e di parte, con onestà intellettuale affronta lo spinoso problema del diritto negato alla pace e quello
della difficoltà della risoluzione di esso.
Il lettore si trova a percorrere con lei un itinerario partecipativo ed emozionale che si incontra con lo straordinario evento dell’Ecumenismo religioso codificato da Giovanni XXIII, con quello epocale della giornata delle preghiere delle religioni nel mondo per la pace recitate ad Assisi nel 2002 e con l’Ecumenismo Laico, portatore, come quello autenticamente religioso, di valori egalitaristi e pacifisti.
Ambedue gli Ecumenismi, al di là delle loro irrinunciabili diversità, possono individuare concordanze di ideali e progetti attraverso il dialogo aperto e costruttivo. è questo l’assunto fondamentale dell’opera. Essa si arricchisce della trascrizione integrale delle preghiere delle religioni, di dati storici relativi ad esse e ai papi ecumenici e di alcune liriche di autori vari. L’intento divulgativo, l’impianto prevalentemente discorsivo, lineare, dialogico, intessuto di moniti, interrogativi, preghiere, riflessioni, immagini, rendono più agevole la comprensione del testo, espresso a volte con stilemi più aulici quando la trattazione lo ha richiesto.
Per l’autrice occorre recuperare la nozione di ragione che, congiunta alla fede religiosa e laica, non smarrisca il nesso originario tra logos, linguaggio e dialogo trasmessoci dalla grecità. Solo in tal modo è sperabile che si realizzi la sinderesi.