Non era un argomento ‘facile’ quello assegnato, nei primi anni Sessanta del secolo scorso, da Carlo Prato, docente di Papirologia nell’uni versità di Bari, a un giovane laureando di Lettere classiche, Paolo Ostuni. Al quale fu affidato infatti l’arduo compito di editare, tradurre e commentare il EIsqÌ cpuyfjq di Favorino di Arelate, retore e philosophus, scolaro di Dione di Prusa ed esponente della Nuova Sofistica, vissuto prevalentemente a Roma in età antoniniana.
Partendo dall’ispezione diretta del Papiro Vaticano Greco 11 - scoperto dalla grecista e papirologa Medea Norsa nel 1930 in Egitto e conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana - Ostuni portò a temine un lavoro di ben 325 pagine, suddiviso in introduzione (esauriente e chiara), traduzione italiana (fedele e perspicua), commento (amplissimo). Quella tesi restò allora dattiloscritta, ma ora, a distanza di molti anni, alcuni colleghi e amici, che con Paolo Ostuni hanno sempre avuto rapporti di stima sincera e di amicizia verace, hanno deciso di fargli omaggio della pubblicazione, anastatica e in copie limitate, di quella dotta dissertazione giovanile, discussa - e valutata con lode - nell’università di Bari nell’anno accademico 1963-64.