Il  sistema previdenziale italiano, inteso nella sua accezione più ampia, comprensiva  del binomio assistenza-previdenza, si caratterizza per la complessità ed il  continuo mutamento che lo contraddistinguono. Nel corso degli anni abbiamo  assistito alla cristallizzazione e ad una sorta di tacito gradimento di  strumenti iniqui o disciplinati in maniera poco congrua e non rispondente alle  effettive esigenze del cittadino. L’ultimo periodo propone molteplici spunti di  riflessione. Non avrebbe senso pretendere sommariamente un aumento della  pensione minima ponendo a fondamento della richiesta soltanto lo stato di  necessità originato dalla crisi economica, così come un uso smodato e mal  ponderato degli incentivi non può essere in grado di arginarne gli effetti.  Manca l’audacia di andare ad operare un riordino tra gli istituti di maggior  favore. Si tende a ripercorrere gli errori del passato modificando le buone  norme del presente, ma soprattutto è sempre più evidente che il legislatore non  abbia una visione chiara e diretta dei fatti.