Lo studio della disciplina delle pratiche commerciali sleali, nella filiera agro-alimentare, costituisce l’occasione per una ripresa del tema del contratto d’impresa esposto alla ricorrenza di abusi, fino a rimettere al centro la funzione correttiva del diritto rispetto agli squilibri che si presentano nelle relazioni di scambio, secondo il criterio di giustizia. All’esposizione del fornitore – specialmente se agricoltore – ad un sostanziale condizionamento della controparte che si trovi in una posizione di supremazia economica, ha reagito il legislatore europeo in una rinnovata dialettica tra libertà negoziale e ritorno del pubblico nell’agire economico, in vista di un oggettivo controllo delle singole cessioni di prodotti agricoli e alimentari. L’elaborazione delle tecniche di intervento e l’affinamento degli strumenti conoscitivi, sollecitano, dunque, una sincera rimeditazione dell’itinerario di studio di temi classici del diritto agrario in un nesso ininterrotto con il presente giuridico.