Il pensiero di Aldo Moro certamente costituisce una preziosa fonte spirituale che ha a cuore l’umano, l’educazione alla formazione della presente e delle future generazioni, una fonte che non si esaurisce con il trascorrere del tempo, perché attinge le sue scorte al deposito dei valori e dei diritti fondamentali della persona nella ricerca perenne di quella verità che sostiene e sosterrà sempre la vita dell’uomo. È su questo sfondo che “tornare a Moro”, pur nella consapevolezza dei profondi mutamenti intervenuti nelle società occidentali, rappresenta non solo la possibilità di usufruire di un pensiero aperto e critico di alto profilo, ma anche l’occasione per un serio esame di coscienza da parte della vecchia Europa, nonché una sollecitazione a ripensare il corso della società occidentale. Riandare alla lezione della filosofia personalista e della proposta dell’umanesimo etico-giuridico di Moro, può essere un utile punto di partenza per la necessaria “rifondazione dell’umano” in una società, come quella occidentale, che rischia di smarrire il senso vero della persona, e cioè della più grande “conquista” insieme intellettuale e pratica dell’Occidente. Il percorso di ricerca, delineato nel presente lavoro, sul pensiero e sulla vita di Aldo Moro, certamente vitale e fecondo, mette in evidenza l’influenza del personalismo comunitario di Mounier e dell’umanesimo integrale di Maritain sul percorso di formazione di Aldo Moro che, in tutti i suoi scritti, parte dalla centralità della persona come principio di una preziosa sintesi per leggere, valutare e trasformare il reale.
Per questo il saggio, qui proposto, intende offrire un contributo teso all’individuazione di un umanesimo etico-giuridico, in difesa della libertà, della dignità della persona e dei suoi diritti fondamentali, di cui lo statista pugliese è stato esemplare testimone.