Ambiente, economia e sostenibilità dello sviluppo, sono i temi affrontati in questo volume. L’Autore ritiene che i grandi problemi che l’umanità si trova a fronteggiare derivino anzitutto dallo scisma, provocato dal calvinismo, tra intelligenza e ragione, tra mente intuitiva e razionale, tra emozione e ragione. Attribuire il primato della ragione sul cuore conduce all’innaturalità dell’uomo. Invece, il cuore “intuisce”, per primo, e la ragione “discorre”, ma dopo. Senza l’apporto intuitivo consapevolizzato del cuore, la ragione diventa cinica, svolge male – senza benevolenza – la sua “attività discorsiva”. «È necessaria», scrive, «una nuova attitudine alla complessità del sentire e dell’agire con cuore e ragione per cercare la rotta della fraternità verso un’ecologia integrale». Partendo da questo assunto, accompagna i tre capitoli con altrettatanti “sermoni” de Il Profeta di Khalil Gibran. «Il Profeta», scrive l’Autore, «è un testo confacente a osservare sotto una “prospettiva umana” i problemi che l’uomo crea». Esposito compie un’innovativa riflessione nello sforzo di interrelare le scienze naturali con la scienza sociale giuridica, economica, urbanistica, con sociologia, teologia, poesia etc. Interrelazioni che saranno indispensabili per superare la semplificazione e, attraverso la tradizione umanistica, passare alla complessità. L’Autore dà molto rilievo alla necessità di creare i presupposti per una civiltà nuova. Scrive: «L’ambiente umano degrada quello ambientale. Il degrado ambientale non potrà essere affrontato adeguatamente senza riparare anche le cause che riguardano quello umano e sociale. Concetto chiave è un nuovo umanesimo su cui potrà progredire la civiltà con una diversa concezione delle relazioni – in senso universale – e del rapporto tra cuore e ragione, di cui la “vita” necessita per un’ecologia integrale».