Inserendosi nel solco di un’area di ricerca che guarda con rinnovato interesse alle fonti shakespeariane e alle più ampie relazioni anglo-italiane nel Rinascimento, questo studio indaga le complesse dinamiche di circolazione e trasformazione che, nel XVI secolo, legano l’opera di Shakespeare a un esempio prototipico della commedia erudita italiana, i Suppositi di Ludovico Ariosto (1509 ca.). Frutto di una ricercata sintesi tra classico e moderno, i Suppositi beneficiano di un’accoglienza particolare nella drammaturgia elisabettiana, alla quale si amalgamano in virtù di una elaborata traduzione a cura di George Gascoigne, Supposes (1566). Tramite questa versione, a sua volta esemplare in quanto prima commedia in prosa inglese di derivazione italiana, la materia ariostesca arriva a filtrare nel subplot di The Taming of the Shrew, insinuandosi in ogni piega del play shakespeariano: dalle ambientazioni al sistema dei personaggi, dalle indicazioni sceniche agli scambi di battute, all’armonizzazione degli intrecci. L’esame storico-culturale, critico-filologico e comparato di questi intertesti fa emergere le simmetrie e divergenze linguistiche, culturali e drammaturgiche che definiscono questo particolare intreccio anglo-italiano sulle scene elisabettiane, gettando nuova luce su passaggi determinanti non solo per la genesi del dramma shakespeariano ma per la costituzione stessa della moderna comicità d’Oltremanica.