Gli obiettivi di stabilità, efficienza e di resilienza dei mercati, nell’attuale congiuntura economico-finanziaria, traguardano l’intervento pubblico nell’economia verso la funzionalizzazione delle risorse, nel solco di una rinnovata stagione di programmazione industriale e pianificazione economica all’impronta dei valori primari della salvaguardia dei bisogni collettivi. Le criticità economiche e finanziarie acuitesi a margine della recente crisi pandemica, prospettano una serie di interrogativi legati alla necessità di “rivisitare” alcuni modelli e strumenti finanziari (ad esempio, il caso dell’utilizzo delle obbligazioni e dei derivati), rivelatisi spesso inadeguati alla copertura degli investimenti pubblici per l’erogazione dei servizi alla collettività. Il volume, dunque, indaga la finanza localizzata alla luce del relativo quadro dell’operatività, nell’ottica di un nuovo modello di azione che consenta di delineare, seppure non nel dettaglio e con elementi di flessibilità, la struttura procedimentale ed i principi dell’agere pubblicistico mediante l’utilizzo di strumenti finanziari anche di natura privatistica, connotati da elementi di specificità ed innovatività, con i dovuti temperamenti alla luce delle peculiarità caratterizzanti il caso di specie. L’Autore propone la sussunzione dei principi e delle regole, anche di condotta, rinvenibili nel modello in materia di società partecipate - quanto alla previsione di un apparato regolamentare di natura “circolare” (ingresso, monitoraggio e dismissione) - nell’ambito dell’organica disciplina degli strumenti finanziari utilizzabili dalle Pubbliche Amministrazioni, disaminando la possibilità, nel solco di una nuova regolazione, di superare le originarie criticità emerse a margine della scarsa idoneità degli Enti locali di reperire adeguati capitali privati nel mercato e, comunque, di portare a compimento i progetti ab origine programmati.