La fiscalità del bene comune – sia nelle modalità di prelievo delineate dalla legislazione vigente, sia come opportunità da cogliere in futuro – appare particolarmente interessante, anche alla luce del carattere aperto della nozione di bene comune e della sua tendenziale espansività. Il volume si sofferma sull’analisi del concetto di “bene comune”, valorizzandone l’accezione della significativa sottraibilità dell’uso privato e della conseguente fruizione collettiva e sociale, aderente ai diritti fondamentali della persona, considerando le forme di prelievo attuali e future. Nell’affrontare la delicata questione del bilanciamento tra tassazione dei beni comuni e garanzia di accesso agli stessi e ai servizi connessi, il lavoro prende in considerazione risorse scarse qualificabili “beni comuni” – acqua, territorio e aria – come terreno privilegiato di indagine e verifica della costruzione proposta, anche attraverso l’apprezzamento del principio di capacità contributiva.