Nell’attuazione degli obiettivi della Legge delega n. 23/2014 le novità introdotte dal D.Lgs n.128/2015 – che ha equiparato l’abuso del diritto all’elusione fiscale – e dal D.Lgs n.156/2015 – recante misure per la revisione della disciplina degli interpelli - propongono misure atte a prevenire i fenomeni elusivi/evasivi in virtù di un rapporto più collaborativo tra fisco e contribuente. L’autore, sulla base di un rapporto comparatistico tra Paesi europei ed extra-europei, dopo aver proposto una nozione di elusione sulla base della normativa, analizza tale fenomeno dal punto di vista dottrinale. Viene posta quindi in luce l’incidenza dei sistemi di controllo, contemplati dai più recenti strumenti di contrasto, in ordine alla violazione degli obblighi fiscali. In detto contesto particolare rilievo assumono i benefici attribuiti alla condotta partecipativa del contribuente dai programmi di emersione e rientro di capitali detenuti all’estero, attuativi delle misure di razionalizzazione previste dalla stessa Legge delega. La ricerca inquadra, infine, il ruolo della giurisprudenza in relazione alla applicazione delle intese promosse dalla normativa nazionale nel rispetto degli impegni internazionali. Tra l’interesse al benessere del Paese e l’esigenza di protezione della privacy, la tutela del contribuente trova diretto riscontro nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo, fonte di salvaguardia delle posizioni soggettive anche in materia tributaria.