L’esercizio di qualsiasi attività imprenditoriale – ove si eccettuino quelle convenzionalmente ricomprese nella cd. “nuova economia” – interseca in modo più o meno diretto il territorio, il cui “governo” condiziona non solo la proprietà ma, soprattutto, l’iniziativa economica privata. La ricerca affronta i nodi problematici più rilevanti inerenti al processo di semplificazione dell’attività amministrativa nell’ordinamento sezionale dell’edilizia, avviato da alcuni anni e spinto fino alla de-costruzione dell’attività amministrativa di settore nell’intento di agevolare il dispiegarsi dell’iniziativa dei privati e, più in generale, delle imprese, al fine di fronteggiare la recente crisi economica globale. Nell’ambito di una regolamentazione definita multilivello la semplicità dell’azione amministrativa evolve profondamente: da metodologia volta ad indurre comportamenti virtuosi dell’Amministrazione, a principio degli ordinamenti dell’Unione europea e di diritto interno, preordinato al risultato del sostegno allo sviluppo. Lo studio prende le mosse dall’analisi della disciplina “semplificata” del governo del territorio e si snoda attraverso la ricostruzione, estesa anche a profili comparatistici, dei tentativi di efficientamento dell’azione amministrativa in materia, affidati a tecniche giuridiche di compattazione delle fasi procedimentali o al potenziamento di fattispecie legali tipiche surrogatorie di valutazioni e accertamenti amministrativi preventivi (silenzio-assenso e s.c.i.a.), evidenziandone le criticità; per approdare al tema dell’ineffettività di istituti che, piegati da discipline giuridiche oggetto di continui interventi legislativi ad esigenze di inveramento della competitività delle imprese, paiono piuttosto risolversi nel ridimensionamento, fino alla mera elisione, dell’esercizio di poteri pubblici che intersechino attività economiche. L’adeguata considerazione dei costi amministrativi ed imprenditoriali indotti dalla “corsa alla semplificazione” dovrebbe indurre a forme di razionalizzazione dell’agire pubblico incentrate sull’efficacia delle strutture organizzative. Ed è nella riscoperta e nel potenziamento della buona organizzazione che – come l’esperienza di taluni Stati europei conferma – sembrano risiedere i cardini essenziali di un rinnovato percorso che, anche nei settori di maggiore impatto economico come l’edilizia, restituisca centralità ad una funzione amministrativa idonea a coniugare tempi e risultato.