La mobilità delle persone è un rilevante tema della ricerca geografica perché le correnti immigratorie trasformano profondamente i modelli regionali, principalmente le aree urbane, configurandosi come fattore di destabilizzazione sociale, in quanto modificano la composizione della popolazione, innescando processi di contaminazione culturale reciproca che si proiettano sul territorio, differenziandolo dalo suo intorno geografico. Negli ultimo mesi del 2011 gli eventi dovuti allo scoppio della “primavera araba” hanno portato l’Italia a svolgere il ruolo di ponte tra Europa e Maghreb, rendendo il nostro Paese ancora più interessato da tale fenomeno, anche a causa del notevole sviluppo dei confini italiani terrestri e marittimi. Sebbene l’area di più forte attrazione dell’immigrazione sia rappresentata dalle regioni del Nord, la situazione della Puglia è senza dubbio particolare, perché, escludendo le isole, è la regione italiana più marittima, per cui il nostro territorio è nelle rotte degli Immigrati. Anche se la posizione, la conformazione geografica e i trascorsi storici ne hanno sempre fatto regione di frontiera, soltanto nell’ultimo ventennio la Puglia è diventata un territorio di notevole dinamismo migratorio. Valutare i flussi migratori in Puglia, in particolare nel Barese, e delineare i problemi legati alla fase di integrazione sono state le motivazioni che hanno animato questa ricerca.